Cosa è
La Dimissione Protetta è un servizio di assistenza domiciliare della durata massima di 60 giorni, rivolto agli anziani in fase di dimissione da un ricovero, per garantire un rientro protetto nel proprio domicilio e la continuità delle cure necessarie, quando la famiglia non è in grado di garantirle.
A chi si rivolge
Il servizio è dedicato agli anziani residenti nel Comune di Roma ricoverati in reparti ospedalieri o in strutture di riabilitazione, che, al momento delle dimissioni, non sono in grado di organizzare in modo autonomo il rientro a domicilio. Il servizio intende garantire la continuazione delle cure e dell’assistenza indicate nella fase di dimissione e di evitare un ennesimo ricovero.
Come attivare il servizio
La richiesta di attivazione del servizio può essere fatta dal servizio sociale ospedaliero o dalla struttura di riabilitazione o dal medico del reparto, almeno una settimana prima della dimissione per dare ai servizi il tempo necessario ad organizzare il loro intervento.
Se l’anziano ricoverato non è in grado da solo di richiedere il servizio, può farne richiesta un suo familiare o un conoscente o un volontario o il reparto ospedaliero stesso o altri servizi.
A seguito della domanda, una equipe composta da personale del Cad della ASL di appartenenza (clicca qui per sapere che cosa è il CAD) e da un assistente sociale del relativo Municipio effettua una valutazione del richiedente per dare avvio agli interventi che verranno ritenuti idonei.
Il malato sarà dimesso solo dopo che sia stato organizzato un “sostegno” che gli permette di essere curato e assistito al di fuori dell’ospedale.
Se necessario l’ospedale fornirà l’ambulanza per il rientro in casa.
Il servizio è temporaneo e gratuito e può comportare una futura degenza in una R.S.A. (con partecipazione alle spese in base al proprio reddito) o una Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.).
L’A.D.I. sarebbe dovuta nascere dalla fusione tra C.A.D. e i Servizi domiciliari anziani del Comune. Per la città di Roma, questo tipo di assistenza non è stato mai istituzionalizzato. Tuttavia sono stati sporadici i casi in cui un Municipio ha lavorato in sinergia con la ASL.
Il paziente può comunque rivolgersi agli assistenti sociali, che faranno quanto in loro potere per risolvere o migliorare la situazione dell’ammalato.